La povera fine di una grande illusione...

La civiltà occidentale contemporanea è sentimentalmente basata su una illusione parecchio scricchiolante: l'Amore. La liberalizzazione degli anni 60 ha messo totalmente in crisi l'antico paradigma di amore ed anche la successiva ondata di globalizzazione ed interconnessione ha ulteriormente indebolito l'idea di poter amare una persona per una vita intera.

In una società piena di risentimento e frustrazione come quella attuale qualsiasi amore nasca è condannato in partenza al massimo può essere solamente a lunga conservazione. Una persona pensante, dall'animo sensibile e dagli occhi immersi nella vita non potrà mai amare per sempre una persona a meno che non ami una assenza, una mancanza.
Non è l'amore ad essere scomparso dal mondo ma sono le persone ad essere cambiate talmente tanto da non poterlo più vivere nell'arco d'una vita intera, la dimensione dell'amore oggi è racchiusa in frammenti di tempo preziosi e fugaci. I progetti di vita sono colmi di veleni che creano cancri alle stesse esistenze che vorrebbero sistemare. L'amore stesso in questi progetti è spesso ridotto ad un silenzio che non sottintende l'infinito ma la vuota mancanza del non sapersi condividere e dare all'altro.

Il mondo digitale ha moltiplicato all'infinito le maschere che una persona può indossare impunita ma macchiata dal camaleontismo sociale, che ci rende tutti ipocriti attori di noi stessi. L'interconnessione ed i social network hanno aumentato la massa di persone associali e disadattate che covano risentimento per il mondo al quale amano però mostrarsi.

Se la base dei nostri rapporti con le persone sono filtrate da tanti schermi e microprocessori la percezione reale si è ammalata d'una apatia infastidita nei confronti del prossimo, quando qualche persona riesce per coincidenza a farsi strada attraverso il cuore di qualcun'altra segna già un fallimento perché non potrà mai competere con il desiderio, il sogno, il bisogno e la necessità del grande amore immaginato, quella fiaba al veleno che ci è stata inculcata come giusta e alla portata di ognuno dall'infanzia.

Il gran parlare che si fa intorno all'amore ed al sesso ha svelato ogni piccolo mistero che i nostri antenati scoprivano nel corso del tempo, la prematurità delle esperienze ci ha permesso di vivere cose a cui non siamo stati ne pronti ne educati per affrontare. L'incapacità relazionale che contraddistingue l'uomo del XXI Secolo inoltre fa il resto mettendo in ogni storia d'amore un seme di caducità inarrestabile.

Forse l'Amore è sempre stato così uguale a se stesso, siamo forse soltanto noi ad essere stati ingannati da romanzi, film e libri e pubblicità; forse l'amore è mortale ed effimero perché è nella natura della bellezza esserlo. Forse il mio è soltanto il punto di vista d'un cinico disilluso, forse basterebbe davvero non chiedersi mai perché per vivere felici.

Commenti

Post più popolari