Carlo Michelstaedter, la persuasione é un colpo di pistola a 23 anni
Quando a scuola si giunge al decadentismo, di Carlo Michelstaedter non ce ne parlano o non ce ne hanno mai
parlato perciò ho voluto fortemente lasciare questi suoi due pensieri che mi
hanno fortemente attratto.
CINCINNATUS
"Il
mio cervello è come un mare ondeggiante, che riflette tutte le luci, che
rispecchia tutte le coste e tutti i cieli; ma nel punto che li rispecchia li
infrange, ma il fondo resta torpido e oscuro e non sa il vigore e la forma
della sua vita. Così sono ora lieto ora triste, ora calmo e ora burrascoso e
sento il soffio di tutti i venti. Certo quello che non ha il mare io ho: il
tormento ininterrotto delle azioni passate e del lavoro futuro, delle
aspirazioni diverse e insoddisfatte; la coscienza della mia nullità in questo
mondo che vive sia d'azioni che di pensiero, che d'arte; della mia vita che si
dissolve in una aspettativa di che? nell'illusione di un formarsi progressivo
che non esiste, di un accumulare che non avviene, o avviene come quello della sabbia
che l'onda porta e poi disperde".
- 4 agosto 1908 -
- 4 agosto 1908 -
Non portate la croce ma siete tutti crocifissi al legno della vostra
sufficienza, che v'è data, che più v'insistete e più sanguinate: vi fa comodo
dire che portate la croce come un sacro dovere, mentre pesate col peso inerte
delle vostre necessità.Abbiate il coraggio di non ammetterle quelle necessità,
di sollevarvi per voi stessi.Ma su quelle è misurato il vostro possibile e
l'impossibile, il sopportabile e l'insopportabile dei doveri da compiere per
guadagnarvi in pace la vita; quando v'adattate ai modi del corpo, della
famiglia, della città, della religione, dite: "faccio i miei doveri
d'uomo, di figlio, di cittadino, di cristiano" e a questi doveri
commisurate i diritti.
Ma il conto non torna.
Commenti
Posta un commento