Della felicità e altre chimere o estetica della sofferenza



Epifania dal fondo di un pozzo. Deciso a viverci dentro mi ero buttato, ma ora tento la risalita e a ogni pietra la mia consapevolezza aumenta come in un crescendo di archi, ritrovo la luna e le stelle ormai alte nel cielo; Quanti si affanno nella ricerca della felicità molti lo pongono a scopo delle loro vite, la rincorrono fanno di tutto per raggiungerla e fuggono da ogni cosa che sia dolorosa o triste, una sorta di demone da scacciare; credo che per molti versi quest’atteggiamento sia profondamente sbagliato, la Sofferenza non è da fuggire ma è necessario viverla come ogni altro sentimento, allo stesso modo dell’Amore, badate che non è sinonimo di felicità anche se spesso si sovrappongono, entrambe sono qualcosa di veramente forte sconvolgente e dotato di una propria intrinseca bellezza.

La Sofferenza è solitaria è un sentimento che si vive in solitudine come aspettando un temporale su una scogliera a picco sull’oceano, è incomunicabile puoi parlarne esorcizzarla ma per quanto ti siano vicini gli altri vedrai che continuerà ad esistere dentro di te e non se ne andrà il segreto sta nel conservarla, imparare a capirla e amarla, godere dell’elevatezza di questo sentimento farla dispiegare in tutto il suo potere e vedrai che ti apparirà sotto un'altra luce come quella appena prima di temporale su una scogliera; trasmettila alla Natura ti dà gli istrumenti per viverla come si dovrebbe, ti fornisce paesaggi che possono essere riempiti da questo tuo vuoto e finalmente arriverai a liberarti di quel male e goderne come dei momenti di felicità.

Prendi quei momenti, attimi passati, parole dette, tempo vissuto, conservalo nel cuore cadi nel ricordo, ricreati quell’immagine nella memoria trasferiscilo all’oggi e godrai del tempo passato come fosse presente e anche qui la Sofferenza disvelerà il suo nuovo volto non più nemica ma amica madre che ti abbraccia, compagna che ti sta vicina, andrai oltre il dolore passerai alla rassegnazione e forse sarai pronto a vivere di nuovo con una nuova consapevolezza quella che anche nel dolore si possono fare grandi cose, ma trattieni solo la parte più metafisica, la sensazione, liberati dalla carne, da quella sofferenza fisica che ti assale in quei momenti, nei quali preferiresti pugnalarti che perderti in quei ricordi vivi e ancora brucianti sulla pelle.

Trovate nel vostro cuore e nella vostra mente un angolino per i momenti tristi insieme con quelli felici, non cancellateli saranno per voi un bagaglio da serbare e quando farete i conti con la vostra vita, vi appariranno con la stessa forza e bellezza, sì, perché sia gioia sia tristezza sono accomunati dalla Bellezza è la ragione per cui noi apprezziamo anche le canzoni tristi, in determinati momenti ti sono vicine, ti parlano, ti accompagnano e ti fanno andare avanti, perché la musica parla all’anima, ti fa ricordare ciò che è stato rielaborando quei momenti e quei sentimenti, in una forma superiore propria dell’Arte, da qui nasce la Bellezza.

Tristan, The erring knight

Commenti

  1. grande scritto veramente grande, ci sono caduto dentro e non riesco ad uscirne proprio come un pozzo

    Cincinnatus

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