EFFETTI COLLATERALI DELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA

Si parla tanto del non essere dipendenti, di perdersi e di lasciarsi andare, che non ha senso essere timorati, dio è morto da almeno un secolo e con lui l’uomo; i più sensibili che l’hanno capito abbracciano il nichilismo, sono persone potenti perché fanno quelle che vogliono, sono liberi nella radura, non ci sono recinti di nessun colore. 

Ma questo uomo contemporaneo senza più vincoli è quello più cinico perché ha smesso di aver paura, conscio della morte la sfida, ci gioca, non la teme più perché si lascia cullare giorno dopo giorno senza il progetto a lungo termine.

Non si può fare altro che inventarsi quando si smascherano i dogmi, di inventare se stessi, trovare il luogo più adatto e aver fede in questo inventarsi, inventiamoci il dio che mette le canzoni di sottofondo ai nostri passi nella Venezia schiaffeggiata dai venti freddi della miseria.

Ma la paura della morte sfugge dalla mente dell’uomo con l’orgasmo e durante il sonno, durante il sogno. In questi due momenti l’uomo si dimentica di esistere, ed “E’ “ solamente, è li, qui, là, ente caldo che vuole continuarsi nella natura.
Esistiamo quando torna la paura della morte, il vero tutto viene nobilitato dalla paura; ma non è egoismo, perché potrei morire qui, io, ora e non mi fregherebbe niente; la vera paura che ci spaventa sta nel perdere le proiezioni in carne ed ossa di gente che si muove dentro di noi e che ci riempie, questa sensazione penso sia quella cosa che chiamano amore.

La paura della morte….e allora chissà che arrivi quel sipario nero a coprirci proprio adesso, proprio con te;

e più gli anni passano più cercheremo di sentirla quella paura come un bisogno, come per recuperare la potenza di un senso (a me piace l’olfatto) che fisiologicamente scema di intensità con l’età;

Sempre di più con gli anni che avanzano vogliono che ci torni quella paura, altrimenti perderemmo quello che ci rende umani. 


La sento addosso in questo momento quella paura che mi percorre tutto, ho i brividi, trabocco di malinconia e mi sento vivere.
Dura qualche secondo poi torna il nulla.

Cincinnatus

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