Le Chimere ferite

La pioggia, sangue torbido del cielo,
si sparge al suolo densa di viva rivolta
La notte di pece copre ogni lembo di noi.
Nei nostri occhi i fuochi fatui di ciò che amammo
Nelle nostre mani le velleità artistiche
nell'orecchio il tuono sinistro del cambiamento.
La tempesta che s'avanza da lontano
La consapevolezza che corre nuda nel vento
La verità che pugnala la speranza
Tutto è ribellione del quotidiano stanotte.
Io e te, nudi contro le nostre incongruenze
sdraiati sulle paure tra lenzuola e sesso
siamo come due acrobati senza rete volteggianti
sopra il recinto delle proprie chimere ferite.

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